Con un gesto... puoi imparare
“…La scuola primaria si propone di:
(Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola del primo ciclo d’istruzione, settembre 2012)
Nella scuola Primaria Audiofonetica sono presenti 12 classi; in ognuna di esse sono inseriti alcuni bambini sordi.
Due sezioni di ogni classe sono affidate ad un gruppo docente di 3 insegnanti (un’insegnante di lingua-arte e immagine, un’insegnante di matematica-scienze-tecnologia, un’insegnante di storia- geografia) e 4 docenti specialisti (un’insegnante di ed. fisica, un’insegnante di musica, un’insegnante di IRC, un’insegnante di lingua inglese). Inoltre, per le classi prime e seconde è prevista la collaborazione di altre figure docenti (un’insegnante di laboratorio tridimensionale e un’insegnante di laboratorio operazionale).
Nella scuola operano, inoltre, due educatori sordi, competenti in LIS, un’assistente alla comunicazione, 4 logopedisti di cui una anche logogenista.
Il cospicuo numero d’insegnanti consente di organizzare il lavoro scolastico tramite le compresenze, ossia attraverso la presenza contemporanea di più docenti in classe. Pertanto i bambini, sia sordi che udenti, hanno la possibilità di lavorare in gruppi molto ristretti (gruppi di interclasse, semiclasse, gruppi di livello) e quindi di sviluppare abilità e di raggiungere apprendimenti in forma pienamente individualizzata.
Ogni maestra ha la possibilità di dedicarsi personalmente al recupero, al consolidamento o al potenziamento delle acquisizioni di ogni bambino, sordo o udente che sia. Pertanto il modello organizzativo della scuola elementare consente:
* di ottenere complessivamente un elevato numero di compresenze;
* di porre l’accento sulle educazioni (ed. all’immagine, ed. al suono e alla musica, ed. motoria) che si qualificano di primaria importanza nell’educazione degli alunni, in particolare dei sordi;
*ad ogni insegnante di avere funzioni dirette anche nelle attività di recupero, consolidamento e potenziamento;
*di conferire rilevanza alle attività di laboratorio.
VALUTAZIONE
La valutazione, nella Scuola primaria, avviene a diversi livelli: individuale, cioè da parte del singolo insegnante, e collegiale, da parte dell’intero modulo, sulla base della situazione iniziale di ogni alunno, delle osservazioni sistematiche, dei processi di apprendimento, considerando anche l’impegno, l’autonomia di lavoro, i risultati delle verifiche periodiche delle attività programmate e degli interventi realizzati.
Le verifiche permettono di controllare, non solo il processo di apprendimento degli alunni, ma anche la validità delle attività proposte, consentendo eventuali adattamenti alla programmazione in itinere.
I genitori prendono visione delle verifiche scritte, che vengono consegnate ai bambini per essere firmate.
Le famiglie, inoltre, possono prendere atto della valutazione attraverso:
- controllo della situazione e comunicazioni varie sul registro elettronico;
- colloqui con i docenti;
- generali quadrimestrali;
- individuali, per situazioni particolari, previa richiesta sul diario;
- scheda ministeriale quadrimestrale elettronica pubblicata sul registro elettronico - la versione cartacea è prevista solo a fine anno.
COMPITI A CASA
Considerando che la giornata scolastica inizia alle ore 8,15 e che termina alle ore 15,45 , va sottolineato che i bambini esauriscono gran parte delle risorse disponibili all’apprendimento sistematico.
Pertanto, durante i primi due anni della Scuola primaria, il compito a casa (sempre comunque commisurato all’età del bambino) viene proposto soltanto per avviare l’alunno all’assunzione di piccole responsabilità, per incrementare il grado di autonomia personale.
Tenendo in considerazione questi obiettivi, a partire generalmente dalla classe terza, il compito a casa diviene funzionale al lavoro scolastico:
• rafforza le acquisizioni scolastiche
• aiuta ad interiorizzare questi apprendimenti
• consente di sviluppare la capacità di pianificare il proprio lavoro
Perché il compito a casa possa rivestire un ruolo veramente educativo è fondamentale che :
• il bambino svolga autonomamente il lavoro assegnato
• i genitori conferiscano importanza a tale attività e si impegnino a controllarla.